I meetings ABCD degli "special interest groups" hanno lunga tradizione (nella figura la sede storica della Certosa di Pontignano), sia riguardo ai temi sia per la composizione dei gruppi. Ai tradizionali quattro gruppi (mechanisms of signal transduction, membrane traffic and organelle biogenesis, cell stress, survival and apoptosis, stem cells and regenerative medicine) dallo scorso anno se n’è aggiunto un altro che abbiamo chiamato "Cell Biology of Disease" e che ha avuto un meeting inaugurale - molto frequentato - su cancer biology. A questi meetings, che si tengono negli anni pari, si deve aggiungere l'appuntamento annuale del PhD meeting.
Vi sono varie considerazioni che ci inducono a sollecitare una discussione sulla valenza di questi meetings e a proporre delle modifiche. La prima considerazione è di ordine scientifico: per quanto l'aggregazione di esperti in una determinata area contribuisca ad elevare il livello della comunicazione e della discussione critica (si veda l'esempio delle Gordon Conferences), la nostra scienza è sempre più interdisciplinare e sistematica. La confluenza di nuovi soggetti, nuovi approcci e background scientifici più diversificati può, se ben guidata, apportare innovazione e freschezza. La seconda considerazione è di tipo organizzativo e logistico: sei meetings in un anno sono difficilmente sostenibili e si prestano al rischio, com’è accaduto in passato, di non raggiungere una massa critica di partecipanti, il che ci espone all'eventualità di non fornire un'adeguata copertura finanziaria agli eventi e "diluisce" le possibili sponsorizzazioni commerciali.
Per questa ragione vorremmo avere il parere dei soci sull'eventualità di far confluire le tematiche e i partecipanti degli attuali cinque gruppi di interesse in un numero inferiore di eventi da organizzarsi ad anni alterni. L'idea è di proporre temi "trasversali" che razionalmente si prestino alla confluenza, o meglio ancora all'integrazione di alcune delle tematiche tradizionali in nuove tematiche. Dovremmo quindi puntare a eventi cui partecipino 100-120 persone, e che estendano magari di un giorno la loro durata, dal pranzo del giovedi al pranzo del sabato. In ogni evento potrebbe essere programmata una sessione sui correlati patologici dei temi trattati.
A parte le considerazioni sulle possibilità crescenti di approcciare in modo sistematico le domande biologiche che ci appassionano, pensiamo davvero che gli studiosi di signalling e coloro che lavorano su traffico di membrane e sulla fisiopatologia di compartimenti sub-cellulari non possano avere interessi comuni? Che le risposte adattative cellulari allo stress non impattino sulla rigenerazione tessutale? E che lo studio della patogenesi di malattie, particolarmente delle malattie rare, non possa dare nuova linfa alla ricerca fondamentale in molte aree della biologia cellulare? Aspettiamo le vostre opinioni e i vostri suggerimenti in merito.
Ruggero Pardi, a nome del Consiglio Direttivo di ABCD.