Da sempre l’uomo cerca di scoprire i misteri della realtà. Ma essa è troppo grande per un singolo individuo; ed è per questo che nella Scienza la condivisione e il confronto sono fondamentali. Fortunatamente, sono molti i meeting che riuniscono studiosi da posti diversi e con esperienze e conoscenze diverse. E il National PhD meeting dell’ABCD non fa eccezione.

Mi chiamo Gianluca Petrillo e ho avuto la possibilità di far parte del comitato organizzativo del meeting tenutosi quest’anno a Bologna, dal 25 al 27 Marzo.

Se dovessi attribuire una parola a queste tre giornate userei proprio ‘condivisione’. Tante menti, ognuna con le sue idee e le sue domande, che si mischiavano a tutte le altre per trasformarle in soluzioni e nuovi progetti mai visti prima. Ma non solo. Uno dei pregi di questo meeting è quello di essere organizzato da ragazzi per ragazzi. A mio avviso, ciò crea un’atmosfera completamente diversa dal resto dei congressi a cui siamo abituati. Quello che si percepisce è un luogo sicuro e senza pregiudizi, dove una volta entrati non ci sono più barriere tra le persone. Ti senti di far parte di un’unica grande famiglia, è come se conoscessi tutti da tempo, come se tutti parlassimo un’unica lingua. Ed è anche questo che contribuisce all’eccezionalità di questo evento. In questi tre giorni si sono susseguiti momenti di pura scienza e momenti di convivialità, tra poster, presentazioni e pause caffè. Ma la cosa che mi ha reso più orgoglioso è la qualità della ricerca mostrata che non ha avuto niente da invidiare a qualsiasi altro meeting, tanto da avermi fatto finalmente capire il senso di una frase che spesso ci viene ripetuta quasi meccanicamente: ‘i giovani sono il futuro della ricerca’. Noi siamo il futuro della ricerca. Per questo vorrei ringraziare tutti i ragazzi che hanno partecipato e che hanno reso quei tre giorni indimenticabili, una fuga da tutte le difficoltà che incontriamo ogni giorno e che hanno permesso di vedere la parte più bella di questa storia. Ma c’è anche qualcun altro che vorrei ringraziare. Come dicevo ho avuto la fortuna di poter far parte del comitato organizzativo e in questo modo ho potuto capire tutto quello che c’è dietro l’organizzazione di un meeting del genere. Devo dire che è stato divertente e educativo ma anche impegnativo e difficile. Per questo ci tenevo a ringraziare anche Erica, Margherita e Elena, che insieme a me componevano lo junior board, e tutti i componenti del senior board, nonché Sara Mainardi e Shukry James Habib, che ci hanno guidati come mentori lungo tutto questo percorso e hanno permesso a tutto questo di esistere.

Alla fine, nel treno di ritorno ho avuto un po' di tempo per pensare a quello che avevo vissuto quei giorni e a quello che mi aveva lasciato: nuove idee da esplorare, nuove conoscenze da approfondire e un bellissimo ricordo da portare con me. E mentre aspetto che i semi piantati in quei tre giorni fioriscano, spero di poterci ritornare anche l’anno prossimo.

Gianluca