Tullio Pozzan, Presidente dell’ABCD dal 2001 al 2004, si è spento all’età di 73 anni, dopo una breve malattia, lo scorso 15 ottobre 2022.
Rosario Rizzuto, Francesco Di Virgilio e Paolo Pinton, vogliono ricordare il loro Maestro ed amico Tullio, non tanto per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ma per i tanti soci, specie più giovani che hanno conosciuto poco Tullio, o non l’hanno conosciuto affatto.
Tullio era Professore Emerito di Patologia Generale presso l’Università degli Studi di Padova, Socio Nazionale dell’ Accademia dei Lincei, membro estero della National Academy of Sciences (USA), foreign fellow della Royal Society (UK), foreign fellow della Royal Society of Canada, Socio dell’ Accademia Galileiana, membro della European Molecular Biology Organization (EMBO), membro dell’ Accademia Europea, già Vice-Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Tullio Pozzan è stato un grandissimo innovatore nel campo della biologia e della fisiologia cellulare risolvendo molti dei problemi più controversi ed investigati della biologia e della fisiologia moderne con particolare attenzione allo studio dell’omeostasi del calcio intracellulare e della fisiologia mitocondriale, quasi mezzo secolo di carriera con più di 300 articoli sulle più prestigiose riviste internazionali, più di 40000 citazioni ed un h-index a tre cifre.
Tullio era ambizioso e coraggioso: tra un progetto rischioso, su un tema competitivo e difficile, ed un progetto sicuro, potete essere sicuri che sceglieva il primo.
L’approccio alla scienza di Tullio è stata la perfetta applicazione del dettato galileiano esplicitato ne “Il Saggiatore”: “Il metodo scientifico consiste nella sistematica osservazione, nella misurazione, nell’esperimento, e nella formulazione di domande ed ipotesi”.
Tullio è stato un ricercatore prolifico e creativo, un pioniere ed un innovatore, uno scienziato rigoroso ed inflessibile nell’applicazione del metodo e dell’etica scientifica, con sé stesso e con i suoi collaboratori. Tutti noi che abbiamo passato giornate (e nottate!!!) interminabili con lui ad analizzare ripetutamente dati sperimentali, fino allo sfinimento, ricordiamo la sua continua, quasi ossessiva, insistenza nella verifica della correttezza e verificabilità del dato e dell’ipotesi sperimentale, al di là di qualsiasi possibile dubbio. Era impensabile per Tullio che dal suo laboratorio potesse uscire un’informazione scientifica imprecisa o addirittura errata.
Tullio amava discutere di scienza, con chiunque. Si confrontava con il collega esperto, ma amava, forse anche più, discutere con un giovane del suo o di un altro gruppo, ascoltandolo e dando consigli e stimoli.
Ma Tullio era anche una persona buona e gentile, sempre pronta a dare una mano, un Maestro nella scienza ed un caro amico nella vita.
Ci ha insegnato tanto e ci mancherà tanto. Curiosità, dialogo, coraggio ed umanità. Se prenderemo questo esempio, non ce ne pentiremo ed avremo tutti onorato nel modo migliore il ricordo di Tullio Pozzan.
Rosario Rizzuto, Francesco Di Virgilio e Paolo Pinton